È Tatua la nuova invenzione dei dermopigmentisti italiani Toni Belfatto ed Ennio Orsini, innovatori nel mondo dell’estetica e del benessere. Si tratta di un assistente virtuale personalizzato, creato a propria immagine e somiglianza, che potrà interagire con il pubblico 24 ore su 24. Insomma un ‘avatar’ che, grazie all’intelligenza artificiale, sarà in grado di percepire, comprendere, agire e imparare. L’invenzione è stata appena lanciata dai pluripremiati professionisti dell’estetica, tra i più importanti maestri nel campo della dermopigmentazione, tecnica sempre più utilizzata per mascherare inestetismi legati a calvizie ed esiti cicatriziali. Dal punto di vista tecnico Tatua è un un work bot, vale a dire un software in grado di comprendere e apprendere il linguaggio naturale e interpretarlo per instaurare un rapporto conversazionale ed interattivo con l’utenza. Risponderà ad ogni domanda in modo logico, ragionato e pertinente e fornirà, su richiesta, consigli attinenti all’argomento trattato. Potrà fissare appuntamenti attraverso la gestione diretta di un calendario, fare consulenze e vendere prodotti e servizi tramite una piattaforma e-commerce.
Leggi anche l’articolo L’importanza della consulenza informativa
La particolarità della creazione, oltre alle sue innumerevoli funzioni, è la disponibilità in ogni momento e il fatto che sia fruibile da ogni dispositivo. Attraverso un sito web, i social media, WhatsApp, Telegram e QRcode. Toni Belfatto ed Ennio Orsini, da sempre pionieri nel settore della dermopigmentazione e dell’estetica in generale, spiegano così l’intuizione di potersi avvalere in ogni momento di un alter ego virtuale e personalizzato:
“L’idea è nata sicuramente da una necessità. Il nostro è un lavoro di estrema precisione che richiede una grossa concentrazione durante i trattamenti. E questo ci porta via molto tempo. Tatua si occuperà di tutte quelle mansioni legate ai nostri interventi: gestione degli appuntamenti, assistenza e consulenze”.
“Siamo costantemente alla ricerca di nuove sfide – aggiungono – il concetto di accostare il nostro mestiere, che è di carattere artigianale, all’intelligenza artificiale ci è piaciuto molto. Ed è molto bello – concludono – poter pensare che in Italia sia nato un progetto che rivoluzionerà il mondo dell’estetica a livello internazionale”.
Leggi anche l’articolo Il dermopigmentista in Italia e la legge