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La qualità sostenibile dei prodotti cosmetici

Questo Speciale di Mabella bene si collega alla Vision e Mission di SICC. “CosmEthics Science and Conscience” è stato infatti il titolo della Conferenza Mondiale IFSCC, da noi organizzata a Milano nell’Ottobre del 2019.

“Cosmetica, Scienza e Coscienza”: queste poche parole identificano le modalità con cui i cosmetologi italiani affrontano le contraddizioni insite nei processi di innovazione, verso una ricerca sostenibile, assicurandosi che il progresso scientifico tenga conto di ambiente, responsabilità sociale, etica del business, oltre che della scontata tutela della sicurezza di consumatori, lavoratori e professionisti. SICC identifica l’obiettivo primario di educare e sviluppare il settore cosmetico nell’ottica del benessere di persone ed ambiente, e ruota intorno al concetto di qualità sostenibile in cui i cosmetici eccellenti avranno sempre più valenza sociale.

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IL VALORE DELLA QUALITÀ

Le proprietà intrinseche del prodotto devono essere ottimizzate per tutti gli stakeholder della filiera che, nell’ottica dei modelli di Total Quality Management sono rappresentate, oltre che dai clienti, anche dalla proprietà aziendale, dai lavoratori, dalla società civile e dai partner. I criteri con cui si costruisce e si valuta la qualità comprendono anche valori immateriali, quali gli aspetti edonistici ed emozionali, a loro volta influenzati da variabili di tipo socioculturale e socioeconomico. Qualità immateriale è tutto ciò che ha valore per lo stakeholder di riferimento, ma non è strettamente riconducibile ad una risposta fisica, biologica o sensoriale, come l’eticità dell’azienda, la sostenibilità ambientale, e tutto ciò che è legato a filosofie, stili di vita, religioni, culture, anche se di per sé non rappresentano performance “misurabili” del prodotto. I concetti di “Naturale” o di “Biologico” sono esempi di qualità immateriale o intangibile. Purtroppo, tutte queste caratteristiche, oltre a prestarsi a comunicazioni del tipo “greenwashing”, possono essere fra di loro conflittuali. Per esempio, si può progettare un prodotto sicuro, ma carente dal punto di vista dell’efficacia o della gradevolezza o della stabilità e viceversa. Ottimizzare tutti i parametri non è semplice, né sempre conveniente.

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Quello che è certo è che i cosmetici di qualità avranno sempre più valenza sociale con l’obiettivo del miglioramento del benessere delle persone.

I QUATTRO PILASTRI DELLA QUALITÀ
Le variabili di eccellenza del prodotto cosmetico sono ben rappresentate dai quattro pilastri della qualità: Sicurezza, Efficacia, Gradevolezza ed Affidabilità, a cui noi cosmetologi SICC attribuiamo concetti più estensivi: – Sicurezza: include tutte le variabili che concorrono al concetto di innocuità per consumatore e ambiente, al benessere della comunità e l’eticità del business. Requisito minimo, ma non sufficiente, è indubbiamente il rispetto delle Leggi e dei regolamenti cosmetici, benché il Regolamento Cosmetico della Comunità Europea sia uno dei più severi a livello mondiale. – Efficacia: è la misura delle caratteristiche funzionali del prodotto, come per il potere detergente di uno shampoo o il potere preventivo delle rughe di una crema. In questo contesto mi preme sottolineare la necessità di supportare la comunicazione con test specifici, sia con prove strumentali non invasive, che con il supporto dell’analisi sensoriale, che sta assumendo sempre di più importanza, perché un prodotto, per avere successo, non solo deve fare quello che promette in termini scientifici, ma anche essere percepito dal consumatore in tal senso.

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