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Integratori nel centro estetico. Cosa dice la legge

Sempre di più il centro estetico diventa il luogo di riferimento dove ritrovare il benessere psico–fisico. Ecco come la figura dell’estetista può essere il veicolo principale, non solo di cosmetici, ma anche di integratori alimentari e prodotti erboristici.

IL CICLO DELL’INTEGRAZIONE

Consumiamo sempre di più integratori alimentari e potremmo addirittura dare una stagionalità: in via generale, ad esempio, in primavera con il cambiamento del clima, ci ritroviamo ad assumere Ginseng, Rhodiola, Ashwaganda ed Uncaria, tutte piante adattogene con la funzione di preparare (adattare) l’organismo a reagire a stimoli fisici e psicofisici quando questi, per durata e gravità, sono percepiti come pericolosi. In estate abbiamo necessità (e voglia!) di scoprirci: in vista della prova costume corriamo ai ripari con trattamenti anticellulite, magari a base di alghe disponibili anche sotto forma di integratori, per un effetto bivalente. Inoltre, con il caldo abbiamo bisogno di reintegrare i sali persi con la sudorazione, quindi supportiamo il nostro fisico con integratori salini. Il must dell’autunno è il rinforzo del sistema immunitario: integratori alimentari a base di Vitamina D, Echinacea e Zinco sono la soluzione primaria. Ed in inverno? Con l’arrivo del freddo potremmo ad esempio aver bisogno di stimolare e supportare il microcircolo, quindi via libera alla classica Centella Asiatica, all’Ippocastano o ad alghe come il Fucus Vesiculosus.

Ci sono poi ingredienti che potremmo definire “evergreen”, adatti cioè a qualsiasi momento dell’anno, perché sempre utili! Alcuni esempi: antiossidanti, ipoglicemizzanti, ipocolesterolemizzanti, prodotti drenanti e per la gestione del peso corporeo.

LEGISLAZIONE

Gli integratori alimentari, essendo appunto di carattere alimentare, devono soddisfare le normative relative a questo tipo di ingredienti, tra cui citiamo: la direttiva quadro 2002/46 e DL n. 169 del 2004; il D.M. 10/08/2018 che disciplina l’impiego di sostanze e preparati vegetali negli integratori; la Direttiva 1924/2006 sui Claims che riguarda le proprietà che i prodotti possono vantare senza essere fuorvianti. I produttori e i distributori di integratori si attengono alle pratiche di igiene HACCP e di norma, anche se non obbligati, si adeguano anche alle GMP (Good Manufacturing Practice).

Nel 2017 è stato proposto un nuovo approccio verso la figura dell’estetista in quanto dalla Legge n. 1/90 del 4 gennaio 1990 fino ai tempi più recenti, si è progressivamente osservato un cambiamento nel mercato, che ha riguardato l’attenzione a una relazione sempre più fitta tra bellezza e benessere psico-fisico, con la nascita di nuove specializzazioni a sostegno delle fragilità psico-emotive (riscontrabili in soggetti affetti da patologie o sottoposti a trattamenti sanitari) intervenendo sul rispristino dell’aspetto esteriore di tali soggetti verso la società.

La proposta di Legge 4350 del 2017 pertanto, mira a definire una disciplina unitaria a livello nazionale delle professioni dell’estetica, ampliandone e coordinandone le definizioni e i profili professionali, disciplinando le modalità di esercizio delle attività, stabilendo requisiti professionali omogenei e assicurando parità di condizioni di accesso al mercato da parte di tutti gli operatori professionali del settore nonché la tutela della clientela.

Tra le novità proposte è inserita la possibilità, da parte dei centri estetici, di fornire alla clientela prodotti erboristici, cosmetici e integratori alimentari, idonei a favorire e ad accrescere lo stato di benessere derivante dalle prestazioni svolte, a seguito di specifici corsi di aggiornamento.

Al fine di assicurare uno sviluppo del settore dell’estetica compatibile con le effettive esigenze del contesto sociale, le regioni daranno disposizioni ai comuni per l’adozione di regolamenti che si uniformino alle disposizioni di legge, pertanto per ottenere le autorizzazioni alla vendita di integratori occorrerà rivolgersi alle autorità locali.

INTEGRATORI NEI CENTRI ESTETICI

In base a quanto proposto, le professioniste della bellezza e del benessere non potranno offrire prestazioni di carattere «terapeutico» ma potranno vendere ai propri clienti prodotti erboristici, cosmetici e integratori alimentari «idonei a favorire lo stato di benessere derivante dalle prestazioni svolte».

Per concludere, attraverso l’analisi delle abitudini e dello stile di vita che abbiamo adottato negli ultimi anni, si può facilmente intuire che i centri estetici diventeranno sempre più luoghi dove costruire un benessere psico-fisico a livello globale, dove la figura dell’estetista, con la sua professionalità e una formazione specifica sempre più in linea con i tempi, sarà in grado di realizzarlo con esperienza e attenzione.

Articolo a cura della Società Italiana di Chimica e Scienze Cosmetologiche – www.sicc.it

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