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Il fil rouge della cosmetica del futuro

La pelle oggi è considerata un vero e proprio ecosistema, con un equilibrio da proteggere e conservare nel tempo. Sostanze e principi attivi naturali, nuovi e antichi allo stesso tempo, si fondono in formule cosmetiche a tecnologia avanzata donando energia e risultati benefici.

di Camilla Barni

La cosmetica, che accompagna quotidianamente le abitudini di ognuno di noi, interagisce con il microbiota cutaneo, ovvero l’insieme dei microrganismi formato per esempio da batteri e funghi che, come un’impronta digitale, caratterizza la cute di ogni essere umano fin dalla sua nascita. Il prodotto cosmetico in sé ha una funzione trasversale, dal bambino all’adulto fino all’anziano, accompagnando quindi il continuo cambiamento della pelle e del relativo microbiota cutaneo. In tutte queste fasi la presenza di molecole che possano mantenere in equilibrio questo sistema diventa fondamentale: micronutrienti, vitamine e principi attivi di ultima generazione all’interno di un cosmetico o di un integratore alimentare, devono necessariamente agire sul microbiota cutaneo per garantire un benessere duraturo e costante. Inoltre, mai dimenticare l’asse intestino-pelle: il microbiota intestinale produce infatti diverse molecole segnale che intervengono ad ampio spettro sul benessere della pelle. Ecco, quindi, che il microbiota cutaneo diventa il fil rouge della cosmetica del futuro.

NUOVI INGREDIENTI COSMETICI

Il concetto di probiotico – termine composto dal latino “pro” ovvero “a favore di” e dall’aggettivo greco “bios” che significa “vita” – ha origini all’inizio del ‘900, quando il Premio Nobel Elie Metchnikoff, studiando la longevità dei contadini bulgari, ipotizzò che questa particolare predisposizione provenisse da un alto consumo di latticini, che miglioravano l’equilibrio microbiotico intestinale di questi lavoratori. Da allora la ricerca sui probiotici si è arricchita di innumerevoli studi scientifici e clinici: oggi sappiamo che i probiotici apportano vari benefici per il nostro corpo, anche quando parliamo di pelle. I probiotici – “microrganismi vivi che, se somministrati in adeguate quantità, apportano un beneficio alla salute dell’ospite” (definizione dell’OMS) – sono un vero e proprio alimento per gli organismi buoni presenti nel nostro microbiota cutaneo e rappresentano oggi, anche per il settore della cosmetica professionale, un campo in continua crescita. Grazie al grande lavoro di ricerca svolto con i probiotici in campo nutraceutico, siamo oggi all’inizio di un percorso nella cosmetica che coinvolge la tecnologia e i metodi avanzati di fermentazione in maniera globale, affiancando quindi ai probiotici una serie di altre molecole che bene si sposano con il microbiota cutaneo. Stiamo parlando di un sistema aperto, dove le sinergie e le interazioni con l’esterno risultano molteplici.

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Tra gli ingredienti che agiscono sul microbiota cutaneo possiamo identificare due diverse tipologie: i prebiotici, ovvero i nutrimenti del microbiota per il mantenimento dell’equilibrio di quest’ultimo, e i postbiotici o parabiotici, microrganismi inattivi capaci di interagire con il microbiota per specifiche attività. Ci troviamo di fronte a un approccio al mondo del cosmetico innovativo e fortemente scientifico, che può davvero fare la differenza anche nell’attività professionale dell’estetista, capace di cogliere questo potenziale e offrire alla propria clientela risposte efficaci. Le nuove formule, oltre a prestare grande attenzione alla texture e alla sostenibilità del prodotto e del pack, lavorano anche sul microbiota della pelle in maniera sicura e affidabile.

NON SOLO PROBIOTICI

Come accennato, la cosmetica del futuro è sempre più orientata all’utilizzo di materie prime e sostanze naturali, con una particolare attenzione alla sostenibilità e alla conservazione del nostro pianeta. Ecco che quindi la Clorofilla, un pigmento naturale delle piante, viene utilizzato come estratto nella cosmetica e anche nell’industria alimentare proprio per le sue innumerevoli proprietà benefiche.

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