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Sole e malattia oncologica

Dove, come e quando? Istruzioni per l’uso.

Durante tutte le fasi delle terapie oncologiche, grande attenzione è sempre rivolta alla possibilità e di conseguenza alle eventuali modalità di corretta esposizione solare. Il sole infatti porta con sé benefici noti quali lo stimolo alla produzione di Vitamina D e un innegabile sensazione di buon umore, preziosa risorsa in un momento così complesso nel percorso di vita di una persona. Al di là di tutte le implicazioni dannose relative alle radiazioni, quali la formazione dei tumori, motivo per cui AIRC per primo suggerisce l’impiego di creme con filtro solare anche durante l’inverno in città, un’attenzione particolare va rivolta alla pelle in quanto particolarmente sensibile e perché le terapie farmacologiche hanno la caratteristica di essere fotosensibilizzanti.

Trarre tutti i vantaggi derivanti dal sole evitandone i rischi è possibile. Lo si può fare scegliendo con buon senso tempi e modi dell’esposizione e proteggendosi in maniera adeguata, tenendo anche conto dell’età e del proprio biotipo cutaneo.

PROTEZIONE SOLARE

Il fattore di protezione deve essere sempre almeno SPF 30. Bisognerà avere cura di applicare il prodotto prima della diretta esposizione al sole e riapplicarlo ogni due ore, per evitare che il calore, il sudore o l’eventuale contatto con l’acqua o lo strofinamento con l’asciugamano possano rendere meno efficace la protezione stessa, così come dopo il bagno o qualsiasi attività sportiva, anche se sulla confezione è riportata la dicitura waterproof. Tutte le aree fotoesposte dovranno essere protette dal cosmetico, comprese aree quali il collo, le orecchie e le labbra. Quando si sceglierà il protettivo bisognerà controllare la presenza dell’apposito logo anti UV-A e UV-B. Un occhio di riguardo va dato anche alla data di scadenza, quando è riportata: la maggior parte dei prodotti dura 2-3 anni sugli scaffali, ma in genere si ritiene che perdano le loro proprietà di filtro dopo un anno che la confezione è stata aperta. Usarle dopo questa data non è dannoso, ma bisogna tener conto che possono proteggere meno rispetto a quando sono state acquistate.

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LE ORE PIÙ CALDE

Programmare l’esposizione solare evitando le ore più calde, magari presto al mattino o nel tardo pomeriggio.

ABBIGLIAMENTO

È importante proteggere la pelle anche con gli indumenti. Ci sono aree specifiche del corpo, quali le cicatrici e le aree sottoposte a radioterapia, che devono essere al riparo per sei mesi. In questi casi potrebbero essere utili indumenti con SPF in grado di garantire la corretta fotoprotezione.

Un po’ di sole fa sempre un po’ salute, quindi previo consenso medico è possibile esporsi al sole con gradualità anche durante le terapie.

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LA TESTA

Il cuoio capelluto durante le terapie oncologiche necessità di estrema attenzione, diversi infatti possono essere gli effetti collaterali che il capo subisce quando privo di capelli, si raccomanda l’uso di un cappello per evitare spiacevoli ed evitabili scottature.

GLI OCCHI E LE LABBRA

La maggior parte delle persone in terapia sperimentano la sensazione della disidratazione. Una disidratazione che certamente è soprattutto a carico dell’organo cute, ma anche delle mucose e degli occhi. L’uso degli occhiali da sole è pertanto raccomandato e utile a proteggere la vista, così come l’uso costante di un gloss a protezione delle labbra.

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