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Nutrizione sostenibile: facciamo il punto

Come effettuare scelte consapevoli per la salute e il pianeta? Mabella ne parla con Daniela Morandi, Nutrizionista e Naturopata.

Daniela Morandi - Nutrizionista e Naturopata

Da molto più tempo che in altri settori si parla di alimentazione sostenibile con particolare attenzione alla salvaguardia del Pianeta senza considerare che il concetto di sostenibilità dovrebbe riguardare anche le persone. Un concetto “evoluto” di alimentazione sostenibile è infatti quello che parte da scelte consapevoli che siano in grado non solo di preservare le risorse della terra e dei mari, ma anche la vita e la salute delle persone. La nutrizione, intesa come mezzo per rimanere in salute o ritrovare il benessere, è però ancora considerata in secondo piano rispetto al fatto di valutare importante il modo in cui mangiamo per fini meramente estetici volti al dimagrimento: sicuramente l’aspetto estetico è importantissimo, ma forse dovremmo prendere come modello l’attenzione che tutta la medicina orientale ha sempre avuto nei confronti dell’alimentazione. La Medicina Tradizionale Cinese, per esempio, considera la scelta dei cibi non solo parte integrante di un processo di guarigione, ma anche mezzo per mantenere lo stato di benessere. Se vogliamo considerare anche solo quella parte della nutrizione che si occupa di dimagrimento, è davvero importante iniziare a ragionare in termini di sostenibilità.

Il criterio con il quale andrebbe scelta una “dieta”, non è quello della valutazione della velocità con cui ci viene promesso che raggiungeremo l’obiettivo, ma come lo raggiungeremo. Le domande che sarebbe funzionale farsi sono:

Queste indicazioni hanno fondamento scientifico?

Questo è un aspetto importantissimo: il web e le riviste pullulano di diete improbabili, derivanti dalla tendenza dell’ultima ora o tratte dalle scelte star d’oltre oceano. La nutrizione è una cosa seria e il cibo ha un effetto prorompente sulla nostra salute: non è una questione di qualche caloria in più o in meno, ma di ormoni che possono deregolare tutto il nostro metabolismo con importanti ripercussioni sul benessere, sulla salute e anche sul nostro umore.

Il percorso è sostenibile nel tempo?

È importante pensare per quanto tempo possiamo seguire alcune indicazioni perché prima o poi avremo a che fare con la vita reale e -se ci viene proposto un sistema troppo lontano dalla nostra realtà-, sarà destinato a fallire. È possibile che per un certo periodo sia necessario seguire alcune direttive, ma poi ci deve essere insegnato come si vive nella vita reale.

Ciò che viene proposto è un utilizzo del cibo o una serie di prodotti che lo sostituiscono?

Quando iniziamo un percorso nutrizionale, lo scopo dovrebbe essere quello di imparare a “gestire” e conoscere il cibo. Non sarà la barretta che ci aiuta nello spuntino ad impedirci questo, ma se ci affidiamo a pasti sostitutivi che ci permettono di non pensare ma nemmeno di sapere cosa stiamo mangiando e perché lo stiamo facendo, il percorso è destinato a naufragare perché è impensabile vivere di prodotti.

Riusciamo a comprendere quale è l’effetto dei macronutrienti sul nostro organismo imparando quindi ad utilizzarli nella maniera più corretta o ci affidiamo a protocolli prestampati e standardizzati?

È la conoscenza che ci rende liberi: solo comprendendo il ruolo dei cibi e dei suoi componenti (e non serve diventare dei nutrizionisti!), potremmo raggiungere un rapporto sereno con il cibo smettendo di viverlo come un nemico che ci fa ingrassare. Quando impariamo a conoscerlo, sapremo apprezzarlo di più e sarà molto più difficile perdere il controllo eccedendo vanificando il lavoro fatto.

Queste indicazioni tengono conto della nostra individualità, della nostra emozionalità, del nostro rapporto con il cibo?

Ognuno di noi è diverso: le nostre abitudini, il nostro rapporto emozionale con il cibo e le nostre preferenze non possono essere ignorate o accomunate a quelle di altri. Inoltre, siamo dei piccoli “laboratori viventi” ed ognuno di noi ha una sua risposta caratteristica ai cibi, in particolare ai carboidrati: come possiamo pensare di seguire schemi preparati da algoritmi piuttosto che da esseri umani che ci ascoltano e comprendono chi siamo?                                                                                                                                       

Bene, se dopo aver valutato una proposta nutrizionale possiamo rispondere “sì” a tutte le domande, quello che stiamo per imparare è un tipo di nutrizione per noi sostenibile. Sostenibile significa quindi qualcosa che sentiamo così in sintonia con noi stessi, la nostra vita e il nostro mondo emozionale, da poterlo considerare uno stile di vita che resterà con noi per sempre le nostre preferenze non possono essere ignorate o accomunate a quelle di altri.