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Il rischio elettrico

Il rischio elettrico all’interno di un istituto di bellezza o di altri edifici commerciali fa riferimento alla normativa dal Titolo III, Capo III – D.Lgs. 81/08 – articoli 80 – 87.

Ecco nello specifico cosa dice l’articolo 80: Obblighi del datore di lavoro
1) Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i materiali, le apparecchiature e gli impianti elettrici messi a disposizione dei lavoratori siano progettati, costruiti, installati, utilizzati e manutenuti in modo da salvaguardare i lavoratori da tutti i rischi di natura elettrica ed in particolare quelli derivanti da: a. contatti elettrici diretti; b. contatti elettrici indiretti; c. innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni; d. innesco di esplosioni; e. fulminazione diretta ed indiretta; f. sovratensioni; g. altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili.

2) A tale fine il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi di cui al precedente comma 1, tenendo in considerazione: a. le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali interferenze; b. i rischi presenti nell’ambiente di lavoro: c. tutte le condizioni di esercizio prevedibili.

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3) A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i dispositivi di protezione collettivi ed individuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto con l’adozione delle misure di cui al comma 1.

3bis) Il datore di lavoro prende, altresì, le misure necessarie affinché le procedure di uso e manutenzione di cui al comma 3 siano predisposte e attuate tenendo conto delle indicazioni contenute nei manuali d’uso e manutenzione delle apparecchiature ricadenti nelle direttive specifiche di prodotto e di quelle indicate nelle pertinenti norme tecniche.

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La folgorazione è l’effetto del passaggio di cariche elettriche attraverso un organismo, è il pericolo più noto e diffuso ed è la causa della quasi totalità degli infortuni mortali. La folgorazione può avvenire per contatto diretto con parti in tensione o per contatto indiretto (contatto con parti conduttrici che non dovrebbero essere in tensione, ma che lo sono a causa di un guasto). Gli effetti sul corpo umano sono identici e la distinzione ha senso solo in virtù del fatto che i provvedimenti da adottare ai fini protezionistici sono diversi.

EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA SUL CORPO UMANO
Il passaggio di corrente elettrica attraverso il corpo umano può determinare alterazioni temporanee o permanenti di vari organi o tessuti e determinare alterazioni del funzionamento delle cellule nervose, delle cellule miocardiche e delle cellule ematiche. Gli effetti più importanti sul corpo umano sono: tetanizzazione, arresto della respirazione, ustioni, fibrillazione ventricolare.

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Tetanizzazione

Applicando uno stimolo elettrico a una fibra nervosa si genera un potenziale d’azione che si propaga lungo la fibra fino a raggiungere il muscolo al quale trasmette lo stimolo contrattile. Al termine della contrazione, cessato l’impulso nervoso, il muscolo torna allo stato di riposo. Se un secondo stimolo segue il primo dopo un tempo inferiore al tempo necessario al muscolo per tornare allo stato di riposo, gli effetti dei due stimoli si sommano determinando uno stato di contrazione prolungato. La contrazione muscolare impedisce all’infortunato di staccarsi dalla parte in tensione.

Arresto della respirazione

Correnti elettriche elevate causano una contrazione dei muscoli respiratori o una paralisi dei centri nervosi che ne regolano il funzionamento. Il perdurare della corrente può portare alla morte per asfissia dell’infortunato oppure causargli lesioni irreversibili ai tessuti cerebrali.

Ustioni

Il passaggio della corrente nel corpo umano è accompagnato da sviluppo di calore. Nel caso di tensioni elevate, lo sviluppo di corrente provoca anche ustioni profonde, emorragie e distruzione di centri nervosi, fino alla morte dell’infortunato per insufficienza renale.

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Fibrillazione ventricolare

Il cuore genera una sequenza di segnali elettrici che comandano le fasi di contrazione e dilatazione degli atri e dei ventricoli. Se durante il periodo di recupero dell’eccitazione, che dura una frazione di secondo, intervengono stimolazioni elettriche di origine esterna si possono instaurare movimenti disordinati nel ciclo cardiaco che proseguono anche al cessare della causa che li ha generati. Sono sufficienti intensità di corrente dell’ordine delle decine di microampere (μA) per innescare la fibrillazione ventricolare irreversibile e, poiché il tessuto cerebrale non tollera mancanza di ossigeno per più di 3 minuti, l’impiego in tempo brevissimo del defibrillatore (o, in attesa, del massaggio cardiaco esterno accoppiato a ventilazione assistita) è indispensabile per impedire la morte.

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