Al momento stai visualizzando Il fuoco che ti fa stare bene

Il fuoco che ti fa stare bene

DANIELA CARACCIUOLO Estetista, Massoterapista

Ogni massaggio ha una storia, il Thermotherapy Fire System è la mia storia.

In Asia il fuoco, e i benefici che comporta, vengono utilizzati da lungo tempo per migliorare o curare diversi disturbi o patologie. Personalmente scoprii la tecnica del dress of fire (vestito di fuoco) nel 2016 e ne rimasi così entusiasta da decidere di approfondire l’argomento. Cominciai a studiarne l’impiego, gli effetti sul corpo e sulla psiche, le controindicazioni e il campo di applicazione, per capire come potevo promuoverla nel settore del benessere.

Dalle origini ad oggi

La terapia del fuoco è una pratica molto utilizzata nella medicina popolare cinese e tibetana che aiuta a regolare l’equilibrio tra le temperature calde e fredde nel corpo. Come la Moxa è un metodo di riscaldamento, ma viene utilizzato per riscaldare aree del corpo più ampie anziché singoli punti. Il trattamento con il fuoco allevia i dolori articolari e muscolari, e riduce lo stress. Il sangue viene nutrito e la circolazione migliorata, poiché dissipa “il vento corporeo patogeno, l’umidità, il freddo e il veleno” e regola il Qi Yin e Yang del corpo. La terapia del fuoco è nota per essere utilizzata per trattare vari tipi di disturbi quali reumatismi, artrite reumatoide, spondilosi cervicale, spalla congelata, ernia del disco lombare, distorsioni articolari, problemi digestivi, ginecologia.

Con termoterapia o terapia termica si intende il ricorso al calore per scopi terapeutici. Questo termine viene generalmente utilizzato per riferirsi alle metodiche che sfruttano il calore con finalità analgesiche o lenitive. Dalle terme degli Antichi Romani alla Medicina Cinese classica, dai trattamenti moderni alle pratiche di guarigione tradizionali, la terapia del calore (o termoterapia) trova ovunque un suo spazio. L’uso del calore come strumento terapeutico risale addirittura agli Egizi, se ne trova infatti riferimento in un rotolo di papiro egiziano risalente al 3000 a.C. I Greci del V secolo ricorrevano a più piacevoli bagni in stufe per rilassare i muscoli degli atleti; anche Ippocrate ricorreva ai bagni caldi per alleviare il dolore e per consolidare la ricomposizione delle fratture.

Questa pratica fisioterapica, dopo un periodo di decadenza dall’avvento del Cristianesimo fino a tutto il Medioevo, tornò in auge con la scoperta dell’elettricità e quindi la possibilità di utilizzare apparecchiature elettriche per generare calore. Fu, però, grazie al metodo sperimentale e all’osservazione clinica che gradualmente acquisì quelle basi scientifiche grazie alle quali oggi viene proposta per uso terapeutico. L’effetto diretto della termoterapia è quello di determinare una vasodilatazione che a sua volta ha effetti positivi sulla riattivazione della circolazione sanguigna e del metabolismo, oltre a stimolare l’attività secretoria ghiandolare e la rigenerazione dei vari tessuti. La produzione di calore viene distinta in:

  • endogena, in cui il calore è prodotto all’interno dell’organismo con metodiche particolari;
  • esogena, dove il calore è di provenienza esterna; in questa definizione rientrano i bagni di vapore, l’applicazione di fanghi, altre applicazioni del calore, secco o umido che sia, dall’esterno.

Al calore vengono ricondotti anche incisivi effetti ipotensivi e analgesici.

Il calore riduce la percezione del dolore attraverso diversi meccanismi:

  • Stimola le terminazioni nervose, sensibili alla temperatura, modulando la trasmissione dei segnali dolorosi al cervello.
  • Favorisce la produzione da parte del nostro corpo di sostanze, chiamate endorfine, dotate di attività analgesica.
  • Il calore induce sia la vasodilatazione, sia la formazione di nuovi vasi a livello del muscolo; questo fa sì che ci sia una maggiore idratazione dei tessuti e, di conseguenza, una migliore ossigenazione e un maggior apporto di nutrienti.
  • La vasodilatazione favorisce l’eliminazione delle sostanze che si formano nei processi infiammatori e che sono responsabili delle sensazioni dolorose. Il maggior apporto di nutrienti e di ossigeno favorisce il metabolismo energetico delle cellule muscolari, facilitandone il rilassamento e il recupero funzionale.
  • Il calore aumenta la fluidità del liquido presente nelle articolazioni ed aumenta l’elasticità del collagene presente nei tendini, nei legamenti e nelle capsule articolari. In questo modo il calore contribuisce a migliorare la mobilità e la flessibilità articolare.
  • Rinvigorisce le fibre muscolari con effetti riattivanti.
  • Rinforza il sistema immunitario. 
  • Cattura l’umidità dai tessuti (fattore esogeno).
  • Migliora e combatte ritenzione idrica, gonfiori e pesantezza.
  • Allevia stress e tensioni.

Ed è proprio dallo studio approfondito di queste conoscenze e applicazioni che nel 2018 ha preso forma il Thermotherapy Fire System, da me ideato: un sistema di lavoro che può essere integrato in tutte le discipline olistiche.

Le tre parole che ne compongono il nome spiegano la filosofia alla base di questo metodo.

  1. Thermotherapy: sta ad indicare la terapia del calore scoperta e utilizzata in antichità, grazie a trattamenti e impacchi che sfruttavano il calore per migliorare alcuni disturbi di atleti o per migliorare una condizione a livello psicofisico.
  2. Fire: elemento fuoco, calore indotto, energia, forza.
  3. System: sistema di lavoro che può essere utilizzato con qualsiasi tecnica di massaggio e con qualsiasi tipo di olio, crema, sinergia e oli essenziali.

Il TFS è uno strumento in più nelle mani dell’operatore ed è ampiamente utilizzato in Italia e all’estero con successo, ricevendo molti feedback positivi da chi lo pratica e dai clienti. Questo sistema di lavoro è sempre in evoluzione ed è oggetto di studio ed elaborazione continua da parte mia, anche grazie ai sempre più numerosi operatori che, dopo il corso di formazione, mi aggiornano sul loro sistema di utilizzo ed eventuali benefici non indicati in dispensa.

L’obiettivo oggi è diffondere e far conoscere questo metodo ad una platea professionale più ampia possibile, per riuscire ad ottenere in futuro il supporto di figure dell’ambito medico-sanitario che avvalorino con studi scientifici il Thermotherapy Fire System come strumento di prevenzione e supporto per alcune patologie.

Il trattamento

Il Thermotherapy Fire System è un trattamento sicuro per operatore, cliente e luogo di lavoro. Il metodo si apprende attraverso un corso di formazione approfondito, in cui viene spiegata la tecnica di applicazione (mediante asciugamani in cotone e alcool 90°) che permette di utilizzare il fuoco solo sulla zona desiderata per lavorare in sicurezza, garantendo l’assoluto controllo della fiamma. L’azione del fuoco e quindi la durata del trattamento viene indicata dal cliente nel momento in cui il calore diventa sempre più intenso e insopportabile. È possibile ripetere l’operazione sulla stessa zona da 3 a 5 volte. Il TFS può essere praticato su diverse parti del corpo in quanto portatore di diversi effetti benefici.

L’operatore, in base agli obiettivi di trattamento di ogni cliente, sceglie se effettuare il TFS prima o dopo il massaggio manuale.

Quando si utilizza?

Il Thermotherapy Fire System è indicato per il trattamento dei dolori muscolari e delle articolazioni dovuti a diverse cause, quali affaticamento dei muscoli, contratture muscolari, distorsioni e stiramenti, artrite. Può essere utilizzato per il trattamento dei dolori cronici e occasionali. Si rivela particolarmente utile per i dolori mestruali: rilassando gli strati muscolari più profondi dell’addome, il calore fornisce infatti sollievo dai crampi associati al ciclo mestruale, causati dalle contrazioni della muscolatura uterina. Affinché il trattamento agisca occorre che il calore si diffonda in profondità e, pertanto, è importante che venga applicato sulla parte dolente in maniera costante e prolungata.

Il TFS contrasta inoltre lo stress, fornendo un certo livello di sollievo. Conseguentemente, sarebbe di aiuto per diversi disturbi funzionali che possono derivare dallo stress, quali problematiche legate alla digestione, depressione, tensione muscolare, insonnia, ansia. Particolari risultati si sono verificati in persone che soffrono di fibromialgia (me compresa!): grazie al calore indotto hanno trovato innumerevoli benefici sulla muscolatura e sulle articolazioni, oltre al recupero di un benessere psicofisico generale.

Vuoi ricevere tutte le news di Mabella?

Iscriviti alla Newsletter di Mabella