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Fattibilità e aspettative del trucco permanente

– DI ENNIO ORSINI

Ennio Orsini, Maestro Dermopigmentista

Cosa ci si aspetta dal trucco permanente? Cosa è giustamente auspicabile? Ci sono situazioni in cui l’operatore deve necessariamente confutare le credenze del cliente.

Mi capitano spesso persone che vengono da me con la foto di un personaggio famoso, chiedendomi di realizzare le sopracciglia con quella forma. È bene, in questi casi, non alimentare per niente il suo desiderio e smorzarlo subito. Ogni volto ha il sopracciglio adatto. Certo, ci sono delle piccolissime varianti. Progetto, infatti, di solito due sopracciglia diverse, chiedendo alla cliente se preferisce la destra o la sinistra. Ma si tratta sempre di due sopracciglia che per spessore, forma, inclinazione e tecnica di realizzazione, stanno bene su quel viso. Le uniche foto che voglio visionare sono quelle di chi è affetto da alopecia. Chiedo infatti a chi è oggi privo di sopracciglia, di vedere come erano le sue prima della malattia, in modo da cercare di ripristinare la sua immagine.

Altro caso è quello della persona che si aspetta che il trucco permanente alle labbra le ingrandisca. Questo è assolutamente sbagliato. Un trucco permanente può rimarcare il contorno labbra rendendolo più definito e si possono apportare alcune piccole correzioni, ad esempio, a delle labbra discendenti. Sono un po’ gli stessi accorgimenti che tiene un truccatore. Ma non siamo dei chirurghi che possono aumentare il volume delle labbra!

Le classiche regole di trucco, inoltre, non possono nemmeno essere applicate in modo pedissequo alla dermopigmentazione visagistica. Qui tutto deve essere più naturale, tridimensionale e aderente alle forme, alla muscolatura e ai volumi propri dell’individuo. Anche applicando i consigli del trucco correttivo classico in maniera indiscriminata, si può arrivare ad apportare alle sopracciglia modifiche forse anche troppo importanti.

Riporre nel trucco permanente del contorno occhi la speranza di ottenere uno sguardo più bello, con degli occhi più grandi e allungati, porterà anche in tal caso a una delusione.

Un eyeliner tatuato eccessivamente allungato o diretto verso l’alto, si traduce dopo qualche anno inevitabilmente in un tratto discendente al cedimento della muscolatura sottostante. È bene aver presente poi che c’è una differenza tra il mettere il pigmento sopra la pelle o dentro la pelle! In caso delle sopracciglia, una modifica fatta con una matita da trucco andrà a coprire fisicamente la zona del margine sopraorbitale e la parte superiore del muscolo orbicolare. Ponendo infatti del materiale cosmetico (il trucco, ossia la pasta grassa della matita) sopra l’epidermide, si può riuscire a camuffare la vera conformazione dell’arcata sopraccigliare. Un trucco permanente invece non riuscirà ad ammorbidire le naturali curve anatomiche, proprio perché il pigmento è immesso nel derma, non sull’epidermide. Ecco così che un sopracciglio realizzato applicando alla lettera le classiche regole di trucco visagistico risulterebbe artefatto.

In sede di consulenza il dermopigmentista con esperienza capta subito i segnali di aspettative non conformi alla reale fattibilità ed è suo compito far comprendere alla cliente cosa è veramente giusto desiderare. Il cliente deve collaborare con l’operatore durante la fase di progettazione esponendo il suo gusto e lasciando all’operatore un certo margine discrezionale, quanto basta per poter realizzare qualcosa di oggettivamente bello. 

Unendo le proprie conoscenze, abilità e gusti, a moderate regole estetiche, l’operatore tatua un trucco permanente che esalta i connotati del volto, apportando piccole correzioni e creando benefici effetti ottici, laddove possibile. L’operatore con esperienza riconosce subito il cliente che ha delle aspettative errate in merito al trucco permanente che chiede di realizzare. In questi casi è meglio perdere il lavoro che assecondare i desideri in silenzio. Se le aspettative sono errate o troppo alte, è meglio non averle affatto e lasciare il dermopigmentista al proprio lavoro. Ripeto sempre che “la delusione è figlia dell’aspettativa”. Ciò che asseconda oggi il cliente, sarà un problema domani, e non sempre un problema nella dermopigmentazione può essere corretto.