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Profumo e psiche, il potere del ricordo

Le neuroscienze hanno dimostrato come olfatto e memoria siano strettamente connessi tra loro. Dal punto di vista evoluzionistico l’olfatto è il più antico tra i 5 sensi ed è anche il più importante in diverse specie viventi che lo utilizzano come strumento principale per conoscere il mondo esterno, oppure per comunicare.

Fermati! Mettiti in una posizione comoda, chiudi gli occhi e se ti è possibile con la mente portati in un luogo lontano: cammini in riva al mare a piedi nudi, sono le prime ore del mattino. Puoi sentire i granelli di sabbia umida e fresca sotto i piedi, come un leggero massaggio. Senti il suono lento delle onde del mare, l’acqua accarezza i tuoi piedi e un po’ ti solletica, quasi volesse giocare con te. L’aria fresca ti sfiora la pelle, entra nelle narici e sprigiona un profumo intenso di mare, di sale di iodio e di estate. Resta su quel profumo, lascia che la tua mente accenda ricordi. Se resti ancora in ascolto del tuo corpo scorgi qualche emozione. Può essere piacevole o spiacevole, ma è comunque un’emozione che si presenta, dice qualcosa di te. Accoglila e poi lasciala andare via. Quando te la senti, apri gli occhi e ritorna nel luogo dove il viaggio ha avuto inizio.

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Nell’esercizio di visualizzazione guidata che ti ho proposto hai avuto la possibilità di mettere a fuoco il modo in cui veniamo a contatto con il mondo esterno attraverso i nostri sensi. Tutti e cinque i sensi sono fondamentali poiché ci permettono di entrare in contatto con l’esterno, capire il mondo che ci circonda e di orientarci al meglio. Tatto, gusto, olfatto e udito sono sviluppati già molto bene nella nostra vita intrauterina, la vista si perfeziona nei giorni successivi alla nascita. Hai fatto esperienza anche del nesso esistente tra olfatto, memoria ed emozioni. Negli esseri umani il feto sviluppa il senso dell’olfatto tra la nona e la 17esima settimana di gestazione e, nonostante viva immerso nel liquido amniotico, gli è utile per ricevere informazioni olfattive dall’organismo della mamma, identificare il suo odore e riconoscerla dall’odore fin dai primi istanti di vita. La natura ha fatto in modo che le strutture deputate all’olfatto avessero una posizione centrale, che i recettori olfattivi presenti nelle narici siano direttamente esposti alle molecole odorose che captano nell’aria e che fossero collegate in modo diretto al cervello.

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IL SISTEMA OLFATTIVO

Per rendere maggiormente funzionale il sistema olfattivo, gli odori vengono immagazzinati nella nostra memoria insieme alle emozioni che sono in grado di suscitare. Vediamo cosa accade nel nostro organismo quando i recettori olfattivi che si trovano nelle narici sono stimolati da una molecola odorosa. L’informazione giunge in modo diretto in una zona del nostro cervello detta bulbo olfattivo che si trova in posizione frontale. Il bulbo olfattivo la processa e invia alla corteccia olfattiva, ma è connesso direttamente anche con il sistema limbico, il quale è posto in posizione sottostante rispetto alla corteccia cerebrale. Il sistema limbico è composto da diverse strutture, tra le quali l’amigdala e l’ippocampo che si attivano rispettivamente per fornire una risposta emotiva agli stimoli esterni e nella formazione della memoria. I nostri ricordi infantili, le nostre esperienze di vita piacevoli o spiacevoli vengono immagazzinati insieme alle emozioni provate in quei momenti per poter essere meglio ricordate, ma anche insieme agli odori percepiti in modo da rendere il ricordo più vivido e significativo per la nostra stessa esperienza nel “qui e ora”.

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