La maggior parte dei cosiddetti “detergenti intimi”
in commercio non possiede nessuna caratteristica distintiva
rispetto ad altri prodotti formulati per le varie aree corporee.
Così come per l’igiene intima, che sappiamo essere diversa
tra quella femminile e quella maschile.
Leggendo attentamente l’INCI di shampoo, doccia schiuma e detergenti intimi, si evidenza un appiattimento formulativo caratterizzato principalmente dalla presenza delle seguenti sostanze: acqua, tensioattivi anionici (SLES), addensanti, coloranti, profumi, acidificanti e conservanti. Invece, andrebbe tenuta in alta considerazione la peculiare fisiologia dell’apparato genitale femminile, che quanto mai complessa e sofisticata, oltre che influenzata da fattori ormonali che cambiano nel corso della vita (infanzia e pubertà, fertilità e infine menopausa).
L’apparato genitale femminile è una zona di frontiera e come tale è provvista di un sistema difensivo multifattoriale che comprende la flora lattobacillare e altri componenti mucosali. Istologicamente è poi fondamentale ricordare che, a differenza di altri distretti epidermici, la zona genitale femminile è molto più delicata di quella maschile.
Per non parlare delle scorrette abitudini legate all’utilizzo di indumenti poco adatti come slip sintetici o jeans super aderenti usati durante tutto l’arco dell’anno. Anche nei periodi più caldi dove la Candida trova terreni molto fertili.
Un altro problema è legato alla stretta vicinanza tra l’apparato genitale e la regione anale, colonizzata da numerosissime specie batteriche potenzialmente patogene per le vie urinarie che, non a caso, sono spesso attaccate da germi di provenienza intestinale; ecco perché i preziosi lattobacilli esplicano un ruolo fondamentale come sentinelle in grado di difendere la zona con sistemi fisici e biochimici.
I preziosi lattobacilli esplicano un ruolo fondamentale come sentinelle in grado di difendere la zona con sistemi fisici e biochimici.
Le principali protezioni naturali della mucosa vaginale dipendono dalla presenza di lattobacilli che, attraverso il loro metabolismo contribuiscono a mantenere acido l’ambiente, limitando lo sviluppo di specie microbiche patogene. Per i maschi, invece, potete andare di shampoo, docciaschiuma, intimo e sapone liquido…poco cambia, la struttura anatomica consente scelte cosmetiche più ampie.
LAVARSI BENE
La detersione cutanea consiste nell’asportare lo sporco dalla pelle. Una buona parte può essere rimossa con il semplice risciacquo (sudore, sostanze idrosolubili, polvere); la parte grassa, al contrario, si può asportare con oli e grassi (detersione per affinità) o con sostanze atte a emulsionare e solubizzare i grassi. Una corretta detersione è alla base della bellezza e della salute dell’epidermide del viso e del corpo. Non ci si lava soltanto per eliminare lo sporco e gli odori corporei, ma anche, e soprattutto, per conservare la pelle nelle migliori condizioni di equilibrio. La corretta detersione è ben lungi dall’essere applicata: ci si lava troppo, o troppo poco, oppure in modo errato. Alcuni sostengono che la pelle debba essere lavata il meno possibile. Non è assolutamente vero. È vero piuttosto che va lavata il “meglio” possibile. L’azione igienica, infatti, non deve divenire più dannosa del ristagno di sebo, sudore, detriti di cellule cornee e sporcizia.
DETERSIONE DELICATA
La detersione deve essere accurata, ma mai aggressiva per lo strato corneo epidermico che ci protegge da aggressori chimici, ambientali, fisici. Sono molte le sostanze potenzialmente lesive per il film protettivo, in particolare alcuni tensioattivi anionici, tra cui i famigerati SLS e SLES, sicuramente un po’ troppo sgrassanti, ma assolutamente non cancerogeni, come i “pirati” di internet volevano farci credere! In sostanza, ogni quanto è consigliabile lavarsi? Oggi viviamo immersi in un ambiente saturo di particelle inquinanti, di sostanze chimiche potenzialmente irritanti, di smog e di sporcizia. Bisogna pertanto lavarsi ogni giorno, a maggior ragione se si praticano attività lavorative pesanti o sport e si vive in città. Il discorso può essere diverso per chi vive in un paesino di montagna, lontano da fabbriche e automobili…. ma quanti sono questi fortunati eremiti?
Un buon detergente deve quindi possedere:
• potere detergente, per asportare lo sporco;
• potere bagnante;
• potere leggermente schiumogeno (non necessario, ma importante dal punto di vista commerciale);
• potere emulsionante, che permette di tensioattivare lo sporco, premessa indispensabile alla sua rimozione.
Al contrario prodotti troppo aggressivi possono provocare:
• effetto delipidizzante;
• modificazione del pH;
• alterazione della flora cutanea;
• alterazione dello strato corneo;
• disidratazione e aumento della Tewl – (trans epidermal water loss);
• azione irritante e sensibilizzante.
Come potete constatare, ancora una volta, l’estetista
può rappresentare una guida alla bellezza consapevole, visto che è la professionista che si occupa in primis proprio di bellezza e non di patologie.