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Innovazione e qualità. La crescita del settore passa da qui.

Un comparto in crescita. Da una parte l’industria che ha saputo intercettare le richieste del consumatore e ha investito in innovazione. Dall’altra i centri estetici che stanno puntando alla qualità del servizio. E poi la tendenza green, che non è solo moda. Ne parliamo con Gian Andrea Positano, responsabile centro studi di Cosmetica Italia.

La congiunturale fornisce dati decisamente incoraggianti per tutto il comparto. Un suo commento al riguardo.

Come descritto nell’ottavo Beauty Report, i consumatori italiani di prodotti cosmetici sono definitivamente usciti dalla fase, a tratti un po’ “quaresimale” della crisi.

Il cosmetico è infatti da tempo entrato a far parte delle abitudini di acquisto consolidate degli italiani e questo fattore ha consentito all’intero settore di mantenere un andamento positivo.

In particolare, l’industria ha saputo intercettare le richieste del consumatore, offrendo prodotti in linea con le sue necessità: pensiamo ad esempio all’orientamento green, piuttosto che alla multifunzionalità e semplicità di utilizzo.

Entrando nello specifico del settore dell’estetica professionale, i dati parlano di crescita del 2,5% anche per il secondo semestre 2018.

Quali fattori determinano questa positività?

Nel corso del 2017 si è assistito al consolidamento delle frequentazioni dei centri estetici e di conseguenza a un aumento dei consumi.

La crescita del 2,5% registrata nel primo semestre 2018 e quella prevista di altrettanti 2,5 punti percentuali nella seconda parte dell’anno, portano il valore del canale a 240 milioni di euro.

A incidere su questa positività è stata la rivisitazione dell’offerta all’interno dei saloni di bellezza stessi e le nuove forme di servizio proposte nell’area benessere. Un ruolo importante è stato ricoperto anche dagli importanti sforzi nell’innovazione proposti dalle aziende.

Qual è oggi il tipo di consumatore di un centro estetico?

Il consumatore “tipo” dei centri estetici è prevalentemente donna e sostanzialmente consolidato e abitudinario: basti pensare che un terzo dei clienti dei centri estetici registra in media un passaggio mensile. Sicuramente siamo di fronte a un consumatore molto più sensibile che in passato alla qualificazione del servizio, di chi lo pratica e dell’ambiente in cui viene erogato.

Quali sono le aspettative da parte del cliente finale che si reca presso un centro estetico?

Il cliente del centro estetico vuole innanzitutto trovare qualità di servizio e professionalità del personale. Questi fattori sono talmente rilevanti che elementi come la comodità e la prossimità al centro estetico non costituiscono fattori chiave, e meno ancora lo sono prezzo e marchio.

Dall’indagine Piepoli emerge l’importanza del ruolo consulenziale dell’estetista.

Entra, quindi, in gioco la preparazione dell’operatrice che non deve guardare solo alla tecnica estetica ma deve essere molto più completa, tenendo conto che si rapporta con una persona con tutte le sue complessità. Cosa ne pensa?

Oggi più che mai questi elementi determinano una maggiore o minore competitività del centro estetico.

La conoscenza della cliente è innanzitutto alla base di un rapporto di fiducia che genera una fidelizzazione, ma permette anche all’estetista di svolgere un ruolo consulenziale e proporre servizi mirati e specifici per le esigenze della persona che ha di fronte.

Il futuro è sempre più green anche nell’estetica. È un reale bisogno o una moda?

L’attenzione al mondo dei cosmetici naturali è stata recentemente oggetto di uno studio specifico data l’importante dinamica di evoluzione.

Ne è emerso che i cosmetici a connotazione naturale venduti in Italia valgono 1.100 milioni di euro; di questi il 25% appartiene alla categoria dei prodotti per il corpo, il 18% alla cura del viso, il 17% all’igiene corpo e l’11% ai profumi. Tra le percentuali spicca anche il 7% dei prodotti per capelli e cuoio capelluto oltre al trucco viso.

La conferma che quella “green” è una tendenza trasversale.

L’offerta di prodotti a connotazione naturale risponde quindi a una specifica esigenza di alcuni consumatori e non coinvolge più unicamente le erboristerie, ma si distribuisce su più canali, compreso quello dell’estetica.

www.cosmeticaitalia.it

A cura di Rosanna Bassi

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