– DI UMBERTO BORELLINI
L’Ayurvedica è la scienza dell’equilibrio, e quindi prima di ogni aspetto formulativo e fitoterapico è opportuno comprendere quanto la meditazione e le esperienze antiche possano contribuire, anche oggi, al benessere individuale, che poi si rispecchiano sempre sulla pelle, l’organo che comunica.
Inizialmente la scienza ha creato la suddivisione tra corpo e spirito, ma oggi, sulla linea dell’orizzonte scientifico, è evidente anche che tutto ciò deve fare rima con sistema immunitario ed endocrino. È un passo estremamente importante verso una visione unitaria dell’essere.
Ma facciamo un passo indietro.
Prima la religione, poi la filosofia e oggi la scienza hanno tentato di mettere in ordine tutto, ma il risultato è sempre uguale, la cura dello spirito è da sempre terapeutico. Sono tutti elementi che portano a una straordinaria apertura anche nel campo dermo-cosmetologico.
La cute rappresenta, nel suo insieme, un organo nervoso-endocrino-immunitario di fondamentale importanza, rientrando perciò a pieno titolo nel network della comunicazione.
La pelle, dunque, come testimone dell’interiorità e riflesso della salute, rappresenta una proiezione esterna dell’intimità, della configurazione psichica e fisica profonda della persona. Per questo è anche uno dei bersagli privilegiati dello stress, che può provocare una reazione inappropriata in ogni parte dell’organismo (l’epidermide, per esempio), dovuta a un trauma materiale o potenziale. Qualunque sia la sua forma e origine, lo stress altera il fragile equilibrio degli agenti protettivi e dei neurotrasmettitori in seno alle strutture cutanee.
LO STRESS
Definire lo stress è difficile: non si tratta né di dolore, né di angoscia, né di shock e neppure di un’emozione, ma della risposta dell’organismo che si adatta a fattori di aggressione psicologica e fisiologica. Lo stress ingloba l’insieme di questi fenomeni. Il termine ha origine latina e significa “stringere”. Nel linguaggio corrente lo stress designa i fattori eccitanti o stimolanti, che possono essere animati (batteri), lesivi (piaghe, emorragie), nervosi (sforzo, dolore), psicologici (emozione piacevole o spiacevole).
Per convenzione, lo stress fa sempre riferimento a una situazione di fronte alla quale l’organismo deve adattarsi: non può ridursi a una semplice emozione, ma produce quasi sempre emozioni.
Gli effetti dello stress sulla pelle variano da persona a persona; solitamente i segni principali sono correlati a squilibri delle secrezioni, estrema secchezza o, viceversa, aumentata seborrea, ipersensibilità e intolleranza, perdita di capelli e irritazioni, ma anche a precoce invecchiamento cutaneo.
Stress significa fare cose che non piacciono: dire sempre sì anche quando si vorrebbe dire no, avere perenni sensi di colpa senza reali motivi. Insomma, non rispettare il proprio progetto iniziale, l'”in sé” più autentico.
Il processo è sempre lo stesso: lo stress genera uno stato infiammatorio che crea un’usura funzionale del sistema. Meno drammatiche, ma molto eloquenti, anche le rughe che accompagnano la crescita esperienziale di ognuno di noi. Rughe d’ansia (per esempio quelle frontali), rughe espressive, posturali, rughe del sorriso, rughe da dispiaceri. Una tecnica assai efficace per ridurre i sintomi dello stress è rappresentata dalla meditazione che abbatte lo stress con la forza dei mantra e non con gli ansiolitici ipno-inducenti. Oggi la meditazione è considerata un metodo eccellente per ridurre lo stress, anche quello ossidativo, unitamente a stili igienico-alimentari e a sane abitudini quotidiane, la considera un vero segreto di longevità.
I mantra che stanno alla base della meditazione sono suoni, spesso brevi ed elementari, ripetuti continuamente in modo da “obbligare” la mente a concentrarsi su di essi, svuotandosi degli altri pensieri, che sono sempre attivi anche nei momenti di maggiore rilassamento. Con la ripetizione di un mantra le onde cerebrali si sincronizzano sul ritmo tipico degli stadi di rilassamento più profondi, per giungere a una pace interiore che la civiltà odierna non consce più. La loro ripetitività e la particolarità dei fonemi di cui sono composti fanno sì che il loro uso, specie in contesti di particolare rilassamento psicofisico, risulti efficace per “spegnere la mente” e dilatare la coscienza. In sostanza, oltre ad avere una valenza paraipnotica, i mantra possiedono anche un valore bioenergetico, soprattutto nel rendere più coerenti i due emisferi del cervello e aumentare le funzioni dei lobi frontali.
Dunque, anche le cellule della pelle, oltre a svolgere le riconosciute funzioni di protezione e di idratazione, contribuiscono a tutti gli effetti alla percezione sensoriale, partecipando attivamente al complesso dialogo biochimico che mette in connessione tutte le cellule del corpo. La neurocosmesi rappresenta una delle ultime tendenze della moderna cosmetologia e si pone l’obiettivo di intervenire a monte degli inestetismi attraverso formulazioni sempre più “intelligenti”, in grado di ripristinare il corretto dialogo tra le cellule e di riequilibrare le principali funzioni cutanee.