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Cosmetica vincente

Le tendenze del settore cosmetica per il 2023: Mabella incontra Gian Andrea Positano, Responsabile Centro Studi di Cosmetica Italia.

Il consumatore oggi è sempre più informato e consapevole rispetto alla cura di sé legata al proprio benessere, e questa tendenza condiziona anche i prodotti cosmetici dei prossimi anni. Davanti a questa consapevolezza, quali sono le opportunità che si aprono per le aziende?

Accogliere, gestire e superare le sfide che il mercato presenta sono caratteristiche vincenti che contraddistinguono l’imprenditoria italiana, facoltà che ovviamente sono parte del DNA anche del settore della cosmetica che, in questi anni così complessi, è riuscita a supportare il consumatore in maniera eccellente. L’accelerazione di tutta una serie di dinamiche e la messa in campo di nuovi progetti in tempi molto brevi – meno di 2 anni – ha confermato, secondo i nostri studi, la positiva reattività del settore, nonché la forza di seguire i cambiamenti dettati da un consumatore che si è evoluto esigendo risposte efficaci alle proprie necessità. In termini di tempistiche, possiamo davvero dire che l’impresa cosmetica italiana ha attivato una vera e propria rivoluzione sotto il punto di vista della dinamicità: è nato un insieme di opportunità che le nostre aziende hanno ampiamente accolto e trasformato in business, grazie anche a una sana competitività, alla continuità negli investimenti in ricerca e sviluppo, nonché all’apertura verso nuove modalità distributive. Oggi il consumatore ha raggiunto una consapevolezza e un’attenzione alla cura del sé, che non è più legata al concetto di apparire, ma emerge il bisogno di stare bene. Le imprese, consapevoli del cambiamento nell’approccio del consumatore, offrono tutta una serie di prodotti e servizi, magari meno attenti a certi slogan ormai superati – per esempio oggi non parliamo più di anti-età, ma di prodotti che prevengono l’invecchiamento – che conferma l’attenzione all’esigenza del consumatore.

Incontriamo Gian Andrea Positano, Responsabile Centro Studi di Cosmetica Italia, per parlare dell’anno che verrà in termini di crescita del settore e di esportazione dei cosmetici prodotti in Italia.

Il consumatore oggi è sempre più informato e consapevole rispetto alla cura di sé legata al proprio benessere, e questa tendenza condiziona anche i prodotti cosmetici dei prossimi anni. Davanti a questa consapevolezza, quali sono le opportunità che si aprono per le aziende?

Accogliere, gestire e superare le sfide che il mercato presenta sono caratteristiche vincenti che contraddistinguono l’imprenditoria italiana, facoltà che ovviamente sono parte del DNA anche del settore della cosmetica che, in questi anni così complessi, è riuscita a supportare il consumatore in maniera eccellente. L’accelerazione di tutta una serie di dinamiche e la messa in campo di nuovi progetti in tempi molto brevi – meno di 2 anni – ha confermato, secondo i nostri studi, la positiva reattività del settore, nonché la forza di seguire i cambiamenti dettati da un consumatore che si è evoluto esigendo risposte efficaci alle proprie necessità. In termini di tempistiche, possiamo davvero dire che l’impresa cosmetica italiana ha attivato una vera e propria rivoluzione sotto il punto di vista della dinamicità: è nato un insieme di opportunità che le nostre aziende hanno ampiamente accolto e trasformato in business, grazie anche a una sana competitività, alla continuità negli investimenti in ricerca e sviluppo, nonché all’apertura verso nuove modalità distributive. Oggi il consumatore ha raggiunto una consapevolezza e un’attenzione alla cura del sé, che non è più legata al concetto di apparire, ma emerge il bisogno di stare bene. Le imprese, consapevoli del cambiamento nell’approccio del consumatore, offrono tutta una serie di prodotti e servizi, magari meno attenti a certi slogan ormai superati – per esempio oggi non parliamo più di antietà, ma di prodotti che prevengono l’invecchiamento – che conferma l’attenzione all’esigenza del consumatore.

Le rilevazioni tra il primo e il secondo semestre del 2022 – in cui i canali di vendita professionali hanno garantito continuità e sostegno della domanda – confermano la capacità delle imprese cosmetiche di introdurre la loro tradizionale forza di reazione. Quali sono le proiezioni economiche nel settore della cosmetica per il 2023?

Il Centro Studi di Cosmetica Italia ha monitorato costantemente tutti i diversi fattori che fanno parte del sistema di analisi dell’andamento del mercato in Italia, e non solo, confermando, anche per l’anno 2023, una serie di dati postivi che hanno caratterizzato sia il 2021 che il 2022. Se per il 2022 il settore ha avuto una crescita di circa 8 punti percentuali, le proiezioni confermano questo dato anche per il 2023, con un incremento di circa 7 punti percentuali. Un dato significativo, come più volte sottolineato, che dimostra la forza di questo settore. Nonostante la crisi delle materie prime, i costi energetici che impattano in maniera significativa sulla propensione al consumo e le conseguenze economiche generate dalla guerra tra Russia e Ucraina, la previsione di crescita tra il 7% e l’8% per il 2023 conferma che il consumo di cosmetici oggi è irrinunciabile. Si può quindi affermare che l’impresa cosmetica italiana, rispetto ad altri settori, è in grado di esprimere il proprio potenziale.

E quali rispetto al periodo pre-pandemico?

Abbiamo potuto verificare che i dati del 2019 verranno ampiamente superati nel 2023. Quest’anno avremo, sia per quello che riguarda il fatturato che i consumi, i numeri in assoluto più alti nella storia dell’economia del cosmetico in Italia. La sinergia e l’alleanza tra il consumatore, che ritiene il cosmetico irrinunciabile, e le imprese, che assecondano questa esigenza, è vincente. Vorrei anche evidenziare che, nonostante un aumento significativo dei costi di produzione, le aziende italiane sono in grado di non riversare sull’utente finale questi incrementi, ma attraverso strategie vincenti, riescono a mantenere i prezzi invariati continuando a garantire un’elevata qualità del prodotto. Questi dati indicano senza dubbio che il settore della cosmetica è sano: le analisi patrimoniali dimostrano, infatti, che il comparto è ben strutturato.