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5 step per monitorare il salone di bellezza

Gennaio è il mese della remise en forme, anche per il salone di bellezza. Gennaio è il mese della remise en forme, anche per il salone di bellezza. Ecco alcuni utili suggerimenti per cominciare l’anno con le idee chiare

Scegliere una strategia per far crescere il salone di bellezza è impossibile senza un’accurata analisi delle vendite e della produttività dell’istituto e se fosse sarebbe, quanto meno, approssimativa. Ciò che la consapevolezza dell’andamento dell’attività offre è una “direzione” in cui andare: saper scegliere quali campagne portare avanti, dove investire e dove darci un taglio.

Ecco degli esempi pratici:

1. Costi di acquisizione della clientela. Significa considerare la provenienza del cliente, per esempio convenzioni, campagne sui social, passaparola, volantinaggio, etc. Lo scopo è quello di monitorare la resa nel breve e nel lungo periodo e stabilire in quale “provenienza” investire maggiormente e quale abbandonare.

2. Spesa media del cliente. Essere consapevoli della spesa media del cliente uomo o donna è fondamentale, ma lo è ancor di più avere un resoconto del gruppo clienti alto spendenti e di quelli che abbassano la media.

3. Analisi del ritorno clienti. Grazie al software gestionale, immagazzinando ogni
dato di vendita, si può avere una panoramica sulla frequenza con cui il cliente viene in salone e soprattutto da quanto tempo non viene.

4. Analisi dei clienti per categoria di servizi. Significa analizzare il cliente dal punto di vista delle sue preferenze.

Un esempio, per meglio comprendere questa analisi è filtrare il cliente che acquista le depilazioni e non ha mai acquistato una seduta di laser o di luce pulsata. Le possibilità che dà questo tipo di analisi sono innumerevoli e possono offrire più di uno spunto in termini di proposte al cliente.

5. Previsione di incasso in base agli appuntamenti già fissati. Sicuramente, di grande utilità, è poter dare previsione agli incassi del mese in base agli appuntamenti fissati senza dimenticare di analizzare il lavorato sui servizi di pacchetti già pagati (un risconto passivo).

Come “risvegliare” i clienti “dormienti”. Un’idea per recuperarli potrebbe essere attivare una campagna automatica (ovvero che si inneschi automaticamente al momento giusto) solo ai clienti che non vengono da 6 mesi. In questo caso è consigliabile l’invio di un buono sconto: può essere in euro oppure in percentuale ad esempio “il 30% su un trattamento in istituto”. L’idea è di “agganciare” l’interesse per dare una nuova “possibilità” alla fidelizzazione per questa categoria di clienti. Questo è un piccolo esempio, facilmente realizzabile, grazie a una gestione informatizzata del proprio istituto. Archiviare i dati e analizzarli consente, in primis, una maggior consapevolezza, soprattutto crea degli “spunti” per comunicare in modo professionale e mirato con la clientela.