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Macchie: riconoscerle per contrastarle e prevenirle

di Marco Ugolini

Le macchie sono democratiche, colpiscono indipendentemente dall’età o dalla tipologia di pelle, ma cosa dice il dermatologo?

A proposito di macchie, qual è il primo passo da fare per chi è afflitto da tale problematica? Lo chiediamo a Marco Ugolini, specialista in dermatologia.

Certamente saperle riconoscere. Le macchie scure cutanee (o ipercromie) sono una modificazione, più o meno circoscritta del normale colorito cutaneo provocata da un accumulo di melanina (o di altri pigmenti), che possono incidere anche in maniera importante sulla vita sociale di coloro che ne sono affetti. Quelle più comuni sono legate all’esposizione solare protratta negli anni e caratterizzano di più le pelli “mature”, le altre più frequenti sono quelle provocate da fattori ormonali. Il primo passo è determinarne precocemente la natura, affidandosi ad un Dermatologo o Medico Estetico (che abbia un minimo di esperienza dermatologica), solo così sarà possibile fare una corretta diagnosi e stilare il relativo programma terapeutico.

Quali sono i trattamenti di medicina estetica per contrastarle?

Quando parliamo di macchie superficiali dalla forma tondeggiante e margini ben definiti, comunemente conosciute come lentigo solari, intendiamo quelle comunemente presenti su viso, collo, mani e décolleté in persone dalla pelle molto chiara o che abbiano abusato nella loro vita dei raggi solari. Le altre, dai contorni irregolari ma più profonde, presenti soprattutto su zigomi, fronte e guance prendono il nome di melasma e sono quelle più difficili da trattare. Per contrastarle entrano in campo gli specialisti con trattamenti dermatologici, di Medicina Estetica e tecnologia laser: dalle creme dermatologiche (o preparati galenici) ai peeling, dall’acido glicolico, al laser QSwitched che, grazie ad impulsi rapidi e picchi di energia molto elevati, disgrega il pigmento evitando il danneggiamento dei tessuti sani circostanti.

Esistono anche altri tipi di macchie, forse meno comuni?

Oltre alle lentigo e al melasma di cui abbiamo già parlato, ci troviamo ad aver a che fare anche con le cheratosi seborroiche, macchie che compaiono preferibilmente sul tronco ma che possono a volte localizzarsi su viso e collo. Si tratta di manifestazioni simili a verruche scure (da cui il nome alternativo di “verruche seborroiche”) che non sono legate all’esposizione solare ma ad una predisposizione genetica/familiare. Il loro trattamento può essere ottenuto con laser CO2 o crioterapia.

Le cheratosi attiniche, invece, compaiono preferibilmente sulle zone più esposte alla luce solare (il 90% dei casi sono in testa), sono macchie arrossate e screpolate, che però non guariscono mai. Trattandosi di precancerosi (lesioni pretumorali, che possono evolvere in carcinoma squamocellulare) la loro diagnosi deve essere effettuata da un dermatologo, così come il loro trattamento. Sono molto frequenti in chi ha la pelle molto chiara o chi fa sport all’aria aperta senza protezione solare.

Cosa è bene tenere sempre in considerazione quando si parla di macchie?

Il nostro stile di vita può incidere sensibilmente sul corso delle macchie solari e sul melasma: una dieta ricca di sostanze antiossidanti, l’idratazione cutanea con l’applicazione locale di sieri e creme ad alta concentrazione di Vitamina C le può migliorare notevolmente, al contrario di fumo, stress e scorretta fotoesposizione che, invece, possono peggiorarne l’aspetto. Una delle regole d’oro, indipendentemente dalla comparsa o modificazione di macchie cutanee, deve sempre essere la piena consapevolezza che è fondamentale l’utilizzo degli schermi solari per proteggere la pelle e circoscrivere il problema, soprattutto in estate, ma anche negli altri periodi dell’anno, se la pelle è sottoposta a stress ambientali.