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Disegnare il futuro nell’estetica oncologica

di Angela Noviello

Se parliamo di evoluzione del mercato del benessere e di opportunità per l’estetista, l’estetica oncologica rappresenta oggi una grande sfida. Una specializzazione nella quale oltre alla parte tecnica e di manualità vi è anche un alto tasso di coinvolgimento emotivo che bisogna saper gestire. Dove è importante il lavoro di team che si sviluppa tra professionisti di ambiti diversi.

Un’esperienza di arricchimento sotto molti punti di vista come spiega Angela Noviello Direttore Italia, Formatore e Coordinatore Europa OTI Oncology Esthetics.

Il trattamento di bellezza può diventare un valido supporto alle terapie oncologiche. Come si diventa specialiste in questo ambito?

Per prima cosa, per poter trattare in sicurezza e con la giusta professionalità le persone in cura per una patologia oncologica è necessaria la formazione, sia teorica che pratica. Si diventa specialiste in questo ambito tramite la conoscenza approfondita di un insieme di nozioni che toccano trasversalmente più discipline: l’estetica, la medicina, la cosmetologia, la psicologia e la tricologia. Come accennato sopra, la teoria è fondamentale, ma non solo; lo studio e la conoscenza vanno poi affiancate alla pratica. Dopo aver adeguatamente compilato la scheda di anamnesi per capire ogni singolo caso e personalizzare il trattamento, si procede con attenzione e simultaneamente ad applicare il buon senso alla scienza.

Un ulteriore fonte di apprendimento e specializzazione pratica è dato dal tirocinio presso le strutture ospedaliere, le nostre sono più di 40 su tutto il territorio italiano e seguono il metodo OTI Oncology Esthetics. All’interno di queste strutture le estetiste che hanno ottenuto la certificazione posso mettere in pratica quanto hanno appreso, affrontando varie e diverse situazioni che consentono loro di acquisire maggiore esperienza e di conseguenza, maggior sicurezza.

Quale è il percorso per l’abilitazione?

Il percorso necessario per ottenere la certificazione in estetica oncologica secondo il metodo OTI Oncology Esthetics prevede tre giornate formative, di cui due teoriche ed una pratica. Durante i primi due giorni, vengono approfonditi vari e complementari aspetti che spaziano dalla malattia alle terapie e i conseguenti effetti collaterali che producono sulla pelle e sul cuoio cappelluto (il più temuto effetto collaterale che non sempre si verifica è la perdita dei capelli); passando per l’aspetto psicologico che non può mancare nell’accompagnamento della persona in cura per una patologia oncologica, e last but not least, la parte estetica e cosmetologica, che prevede un approfondimento sui principi attivi contenuti nei prodotti per capire cosa è possibile utilizzare e cosa invece sarebbe meglio evitare.

L’ultima giornata, secondo questo metodo rivoluzionario che nasce negli Stati Uniti, è dedicata alla pratica: le allieve hanno la possibilità di trattare, con la supervisione dei docenti, le persone in cura per una patologia oncologica. Dopo l’attenta compilazione della scheda di anamnesi, si procede al trattamento che è sempre personalizzato. Per ottenere la certificazione OTI Oncology Esthetics è necessario il superamento di un esame

Quanto è importante la psicologia in questo tipo di specializzazione?

La psicologia è fondamentale nella specializzazione in estetica oncologica secondo il metodo OTI Oncology Esthetics essa prevede il corretto approccio alla persona in terapia ma anche la tutela dell’operatore che deve imparare a gestire la relazione e le proprie emozioni per poter vivere l’esperienza con un’accezione sempre positiva.

Mai come nell’estetica oncologica è fondamentale il lavoro in team

Fondamentale è sempre il lavoro in team. Ognuno è chiaramente chiamato a svolgere il proprio ruolo senza sovrapporsi agli altri. Il lavoro di squadra non può mancare in estetica oncologica. La persona in cura per una patologia oncologica è al centro e come tale necessita del supporto di vari professionisti ognuno con le proprie specifiche competenze. Nel difficile momento della malattia infatti più aspetti vengono coinvolti e quindi il supporto di un solo professionista non è sufficiente. L’obiettivo è offrire una buona qualità della vita nonostante il periodo complesso che la persona sta passando e per fare ciò nessun aspetto va trascurato: non solo quello medico che è fondamentale, ma anche quello estetico, psicologico, cosmetologico… ecco quindi come il lavoro in team diventa di vitale importanza e può davvero fare la differenza nella quotidianità delle persone.