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Acne e adolescenza

Di Cristina Sartorio

L’acne spesso arriva quano si è più fragili, durante l’adolescenza, e interferisce con la qualità di vita, ma con le giuste cure e trattamenti si può sconfiggere.

Oggi il 70% degli adolescenti soffre di acne. Così molti giovani, ragazzi e ragazze, arrivano alla nostra osservazione attraverso le madri che frequentano i nostri studi. Poiché si tratta di una malattia che esordisce in età peri puberale e soprattutto che interferisce in modo significativo sulla qualità di vita dei giovani, è importante sapere che può essere curata.

Come si sviluppa? L’acne è una malattia polimorfa dell’unità pilosebacea, che nelle sue fasi iniziali presenta aspetti di tipo non infiammatorio. In seguito, acquisisce invece le caratteristiche di una dermatosi prevalentemente infiammatoria. Ha una eziopatologia multifattoriale in cui intervengono fattori genetici e ormonali, tra loro correlati, che porta all’ipercheratosi (ispessimento) dell’ostio, all’iperseborrea, all’ipertrofia e flogosi (infiammazione) della ghiandola sebacea.

A CASA E IN STUDIO: ECCO COME SI CURA

L’acne è una patologia dermatologica importante che va trattata anche con una specifica terapia domiciliare. Questa deve essere studiata personalmente per il paziente, in rapporto al tipo di cute e al tipo di lesioni.
Abbiamo a nostra disposizione:
– retinoidi di vario tipo;
– Acido Glicolico in gel o lozione;
– Benzoilperossido;
– Clindamicina;
– Eritromicina.
In studio il mezzo di utilizzo più efficace, anche in associazione ad altre tecniche specifiche, come per esempio il laser, è il peeling chimico. Si tratta di un momento importante per il trattamento ambulatoriale dell’acne e le sostanze da utilizzare vanno selezionate con cura.

LA TERAPIA CON IL PEELING

Questo trattamento si pone l’obiettivo di contrastare i diversi momenti patogenetici dell’acne e dovrebbe essere strettamente correlata alla fase clinica e alla presenza o meno di patologie androgeno-associate. La frequenza delle sedute può essere stabilita tra i 15 e i 30 giorni, in rapporto alla risposta ai trattamenti e in relazione alla sensibilità della cute verso la flogosi indotta dal peeling. Da ricordare, che non si deve mai applicare un peeling se la cute non è completamente ristrutturata.

Quali sono le sostanze lipofile o attive sulla ghiandola sebacea?
– Acido Azelaico;
– Acido Salicilico;
– Acido Piruvico;
– Acido Mandelico;
– soluzione di Jessner (anche modificata con TCA).

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PRIMA E DOPO IL TRATTAMENTO: L’IMPORTANZA DELLA PROTEZIONE DELLA PELLE

Di fondamentale importanza è ricordarsi, sia prima che dopo un eventuale peeling, che il sole è per la nostra pelle ciò che l’alcool è per il fegato, il tabacco per i polmoni e il grasso per il cuore. Da qui l’importanza della prevenzione, azione importante e in grado di fare davvero la differenza quando parliamo di acne. In concreto, la prevenzione è prima di tutto una corretta beauty routine quotidiana. Per cui bisogna diventare compagni di viaggio della crema a protezione solare 50+ e non solo d’estate, ma la consiglio vivamente tutto l’anno, anche in inverno, quando l’azione del sole può sembrare inesistente o comunque poco dannosa per la nostra pelle.

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Quando si deve rinunciare al peeling?

Sicuramente durante una gravidanza e in fase di allattamento. Inoltre, anche in presenza di infezioni o prima dell’uso di Tretionina orale deve esser stato sospeso da almeno 6 mesi. Infine, il trattamento peeling è da evitare su lesioni recenti sulla pelle, precedente all’esposizione di radiazioni nell’area, sui cheloidi e durante una fase di stress fisico o mentale grave.

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